La prima notizia scritta dell’esistenza di questa chiesa l’abbiamo nel testamento del sacerdote Don Giacomo Zito (1652 – 1728) e porta la data del 1728. Il testatore lasciava dieci ducati e venti grana (moneta di rame, corrispondente a 4 centesimi di Lira) per la Cappella di Maria SS. delle Grazie, nel Feudo di Malizia.         

   Ancora più lontana nel tempo, però, è la sua origine, perché molto prima della fine del 1600, agli albori del sorgere del Nuovo Casal di Curtuladi, esisteva già la chiesetta, di proporzioni più modeste, come si è potuto rilevare dalle vecchie mura venute fuori durante gli scavi per la sistemazione del pavimento dell’attuale edificio, fatti dall’avvocato Arturo Zito de Leonardis.

   Una delle due campane in bronzo porta la data del 1753; sulla campana maggiore si legge, invece, la scritta «O M Diego Riponzo A. D. 1818», a testimonianza che la chiesa fu rifatta in quella data, sulle rovine del tremendo terremoto del 5 febbraio 1783. 

   L’attuale edificio fu ricostruito dalla famiglia comitale Piromallo della Pietra, ormai spentasi, e la cui tradizione è oggi continuata dalla fede della famiglia Zito e dagli abitanti della contrada di Malizia.

   Tra le opere conservate ricordiamo un dipinto della Madonna delle Grazie della scuola napoletana del 1700, sopravvissuto al terribile sisma, e la Pala d’altare in olio su lamiera della stessa Madonna, opera del pittore messinese Giuseppe Bonaccorsi (1901).

   Il due luglio, in questa chiesetta, si celebra una messa per festeggiare la Madonna delle Grazie.

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