Al numero 66 di via Muratori si trova l’omonimo palazzo, il cui ingresso è dalla piazza prospiciente la chiesa del SS. Rosario. L’edificio chiude la parte occidentale della “spina” di edifici che determina l’assialità est-ovest dell’impianto planimetrico della città. Pare fosse stato costruito nel 1750, ma, danneggiato dal terremoto del 1783, fu successivamente ricostruito. Agli inizi dell’800 fu fatto restaurare ad opera di Girolamo Muratori: furono rifatti la scala con lastre di pietra scalpellata, i solai e i paramenti.

   Nel 1771 diede i natali al martire dell’Unità d’Italia, Domenico Muratori, da cui l’omonima titolazione. Oggi è di proprietà dei Castellano. L’edificio si sviluppa secondo uno schema allungato e si eleva su tre livelli.

   Al piano terra si trovavano i locali destinati a magazzini e botteghe, mentre i due piani superiori sono caratterizzati da una serie di balconi identici per tutti i lati.

   Il prospetto principale, che chiude la quinta della piazza antistante il Rosario, è scandito da sei campate.

   Il portone d’ingresso, che inquadra la campata centrale avanzata rispetto al resto del prospetto, è composto da bugne squadrate chiuse da un cornicione su cui appoggia una finestra rettangolare.

   Il resto della superficie esterna è trattato semplicemente da riquadri che scandiscono le campate e le bucature come un nastro continuo sul breve prospetto laterale di testata della “spina” e sul prospetto retrostante che affaccia sulla via Garibaldi.

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