L’edificio, costruito in via S. Antonio prima del 1783, venne distrutto dal sisma dello stesso anno.
Ricostruito nel 1800 era formato da due piani con un portone centrale e due torri poste ai due alti dell’edificio. Nel 1827, alla morte del proprietario Francescantonio Tarsitani, venne diviso in due parti dai due suoi figli; nel 1874 gli eredi costruirono, a sinistra del portone centrale, il terzo piano ed aprirono al piano terra un secondo portone d’ingresso. Agli inizi del 1900 fecero la stessa cosa a destra, il corpo centrale presenta la struttura originaria. Dopo il terremoto del 1908, in una parte del palazzo, furono aggiunti dei fascioni cemento.
Il prospetto principale, recentemente restaurato e fortemente rimaneggiato, presenta al piano terra il portone d’ingresso originario in asse simmetrico realizzato con bugne lisce e con una piccola voluta in chiave.
All’estrema destra, il secondo portone d’ingresso è racchiuso in una forma architravata che sostiene una finestra di forme mistilinee affiancata da volute laterali.
In questo palazzo ebbe i natali Domenico Tarsitani, l’ostetrico, luminare e professore emerito a Parigi e Napoli. Sulla facciata è stata posta una lapide in marmo nel 1925.